05 Dicembre 2000
BIOGRAFIE
Le stagioni di Daniel Singer
K.S. KAROLSi è spento a Parigi il 2 dicembre, dopo una lunga malattia, il nostro amico e collaboratore Daniel Singer. Corrispondente di The Nation di New York, polacco d'origine, ha trascorso la maggior parte della sua vita a Parigi, sposato a un'economista francese. Era venuto in Francia nei primi mesi del 1939, con sua madre, per motivo di convalescenza e la guerra li aveva separati dal padre, un notissimo giornalista polacco, ebreo, che firmava Bernard Regnis (l'inverso di Singer) sul giornale Nasz Posaglond, ed era popolarissimo nonostante il grande antisemitismo che vigeva nel paese. Gli avveniment che sono seguiti illustrano il dramma degli ebrei polacchi: il padre, rimasto in Russia, è stato deportato nella Kolyma, la madre Ester era stata internata dai nazisti in Francia e il giovane Daniel ha potuto appena fuggire in Svizzera. Il fratello maggiore, che era uscito dalla Russia con l'armata polacca del generale Andres nel 1942, è caduto l'anno seguente a Dobruk.
Dopo la guerra, ritrovata parte della famiglia a Londra, Daniel Singer ha tratto da questa esperienza vissuta non soltanto l'antifascismo militante. E' stato formato al maxismo dalla madre e da Isaac Deutscher, amico stretto della famiglia, che gli ha procurato un impiego all'Economist, che allor era pluttosto neutralista e molto diverso dai giornale di oggi. Singer, che era poliglotta parlando correntemente inglese e francese, ma anche abbastanza russo e italiano, rompeva in seguito con l'Economist per protestare contro il suo allineamento alla guerra americano nel Vietnam. Per un certo periodo, finiché è esistita la sezione francese della Bbc, vi ha diretto un programma molto seguito dal titolo "Dalle due parti della Manica". Pol è diventato corrispondente di The Nation, ed era invitato spesso, insieme alla moglie Jeanne, negli Stati uniti, dove discuteva in diverse delle principali università del paese e dove in questi giorni è stata creata una fondazione di studi marxisti a suo nome.
In Italia, dove veniva spesso per raccogliere materiali per i suoi articoli, Daniel Singer ha conosciuto ed è stato amico non soltanto con i principali protagonisti della sinistra: ha scritto a lungo nel primo manifesto. I suoi interlocutori in Italia siamo stati noi del giornale, Valentino Parlato assieme a Luciana Castellina e Lucio Magri, e nella sinistra socialista sopratutto Pino Tagliazucchi. Nel 1970 ha pubblicato il suo primo libro: Prelude to revolution, sul maggio francese del 1968, che aveva fatto precedare da una lunga citazione da Rosa Luxemburg, la sua autrice preferita che non ha mai cessato di citare e seguire nelle sue analisi del presente. Si dichiarava socialista luxemburghiano, e ne derivava entusiasmo e speranza per la nascita di ogni movimento antagonista. Aveva sperato nel movimento operaio indipecdente di Solidarnosc, al quale aveva consacrato il suo secondo libro: The Road to Gdansk. La prestigiosa casa editrice Oxford University Press gli chiese un terza libro, che tracclasse un bilancio del primo settennato di François Mitterrand, che ha intitolato Is socialism doomed?, dove esprimeva le sue critiche alla gestione del presidente socialista; a suo parere il mitterrandismo non era che una parentesi nella storia della sinistra che sarebbe dovuta rinascere in prima di morire, il suo ultimo libro Whose millennium?, che è in corso di stampa anche in italiano presso le Edizioni Ponte alla Grazie, nel quale rifiuta di rassegnarsi alla tragedia del nostro secolo e riformula l'internazionalismo come riposta alla globalizzazione capitalista.
La forza delle sue convizioni, fondata su una cultura marxista approfondita, faceva di Daniel Singer uno straordinario polemista che non risparmiava nessuno dei potenti del mondo. Questo non gli ha impedito di restare una persona di immense gentilezza, pronta ad aiuttare tutti, sempre di buon umore e dotato di un senso dull'umorismo che aveva forse ereditato dal padre, rimasto celebre par le sue battute.
A Jeanne Singer vanno le condoglianze del collettivo del manifesto e di tutti gli amici italiani.